1° episodio – stagione 1 – LA LETTERA ROSSA
“Avevo sentito alcuni colleghi parlarne, ma non avrei mai pensato potesse capitare proprio a me e al mio punto vendita. Quella lettera rossa è un dannatissimo problema” pensava tra sé e sé Arianna, passandosi una mano tra i capelli scuri. Le lettere rosse vengono inviate agli store della catena NumberS incapaci di offrire una shopping experience all’altezza degli standard aziendali, e quella mattina era stata la volta dello Store32, quello che lei guidava.
La serata stava finendo e i suoi colleghi iniziavano a lasciare il locale, per tornare verso le loro abitazioni. Sentì montarle un lieve mal di testa, forse dovuto all’impegnativa giornata di lavoro o ai troppi pensieri. Poi una mano invase il suo campo visivo, poggiando un biglietto da visita sul tavolo.
“Ti lascio questo per sicurezza, ha rimesso in sesto il mio punto vendita. Buona serata!” La voce era quella di Matteo, lo store manager del numero 42, ma alle orecchie di Arianna suonava ovattata.
Rimasta sola, fissò il biglietto da visita con un pizzico di curiosità e interesse. Allungò la mano: la carta era pallida, e sul dorso recava l’immagine stilizzata di un cigno in rilievo; sul retro erano riportati un nome e un numero di telefono: “Beatrice Santacroce – Coach”. Probabilmente il giorno dopo l’avrebbe chiamata e le avrebbe descritto il suo problema: per la prima volta in vita sua, Arianna Castello avrebbe chiesto aiuto.
10 ore prima
“La signora Castello Arianna?” La sua mattinata era cominciata con quella domanda.
“Sì, sono io” aveva risposto lei, prendendo in consegna la busta dalle mani del postino. Le porte dello store erano spalancate, e una corrente d’aria fredda invadeva l’ingresso. Aprendo la busta si ritrovò tra le mani una lettera rossa: di colpo sentì il cuore galopparle in petto, e cercando di mantenere la calma iniziò a scorrere i due fogli pieni di valutazioni negative, con in calce la firma di Leon Battista Grimaldi.
Avrebbe voluto parlare immediatamente coi ragazzi addetti alle vendite, ma non poteva trascinare tutti sul retro; così decise che avrebbe atteso la fine dell’orario di lavoro. Non appena le porte si chiusero, tutti furono chiamati a raccolta. “Stamattina è arrivata una lettera rossa firmata da Grimaldi. Siamo al fondo della classifica adesso. Spiegatemi cosa è successo! E quando è venuto Grimaldi a fare l’indagine?”
I ragazzi del team si guardarono l’un l’altro con espressione enigmatica. “Signori!” tuonò Arianna. “Non credo proprio che queste x siano finite qui per caso!” A quel punto i ragazzi iniziarono ad incolparsi a vicenda: Karima accusava Stefano di assalire i clienti non appena mettevano piede in negozio, mentre lui la accusava di non saper gestire le relazioni più problematiche, salvo poi ritrovarsi uniti nell’accusare Alessandro di non fare mai niente, non appena quest’ultimo tentò di prendere la parola. Tutto quel brusio era condito da alcune incomprensibili parole in russo, ma era facile capire che si trattava di imprecazioni.
La situazione stava degenerando, così Arianna richiamò tutti all’ordine: “Così non andiamo da nessuna parte. Dovete collaborare, non azzannarvi l’un l’altro! Siamo al fondo della classifica, sapete cosa significa?” I ragazzi scossero piano la testa. “Significa che se continuiamo su questa strada chiuderanno lo store!” Il silenzio cadde tra i presenti. “E adesso, se è tutto chiaro, potete andare!” li congedò furente Arianna.
Quella sera, mentre Arianna andava a un aperitivo con altri colleghi, i ragazzi del team tornarono alle loro abitazioni. Stefano dal suo gatto Cosmo, che lo accolse miagolando felice non appena lo vide entrare in casa. Karima fu preda del fuoco incrociato dei dardi di gomma dei fratellini, che giocavano tra il divano e l’armadio dell’ingresso di casa. Ginevra trovò ad attenderla le sue coinquiline, con un bicchiere di vino già pronto per lei. Alessandro fu accolto dall’odore di un piatto di pasta, non appena varcò l’ingresso di casa. Irina, invece, non andò a casa, ma raggiunse alcune amiche che la stavano attendendo per entrare in discoteca.
La mattina dopo, prima dell’orario di apertura, Arianna convocò una nuova riunione di team. “Dopo quello che è successo ieri ho preso la decisione di chiamare questa persona.” Al suo fianco c’era una donna dall’aspetto deciso ed empatico.“Lei è Beatrice Santacroce, e sarà la nostra coach. Col suo aiuto e i suoi consigli saremo capaci di superare questa situazione e rimetterci in carreggiata.”
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Elisa Fornero
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